giovedì 20 settembre 2007

Serie Mediana (1991-92)

- Fauci -


- Sono la morte, la morte nera
con ali di corvo volo leggera
(Si apre la stagione di caccia e uccidono la morte
)

- Cos’hai fatto ieri?
- Sono andato a scuola.
- E oggi cosa fai?
- Vado a scuola.
- E domani?
- Andrò a scuola.
- Ma a che pro fai ciò?
- Qui pro quo.
- Qui quo qua?
- Lallallà.
(Impazzano)


- Io sono la verità.
- Quindi non esisti.
- Io sono assoluta.
- Quindi non sei.
- Io sono!
- No.
- Sì!
- No no.
- Dici?
(La verità inizia a dubitare e scompare nel nulla)


Sul tram.
- Mi faccia vedere il biglietto, prego.
- Ma… veramente non ce l’ho.
- Ha l’abbonamento, allora?
- No, guardi…
- Documenti, per favore.
- No, ma vede…
- La devo multare, sa?
- Ma io non…
(Parlava all’autista)


- Madre, mi sento la febbre!
- In miniera, subito!
- Ho la polmonite!
- In miniera.
- Ho la pleurite!
- In miniera.
- Ma ho l’asma!
- In miniera.
- Ma ho il colera!
- In miniera.
- La lebbra!
- In miniera.
- La peste!
- Ho detto in miniera!
- Ma madre… ETCIU’!
- A letto, a letto, presto…


- Ma? Forse? Che sia? Potrebbe? Sarebbe? Esiste? Eppure? Sarà? Verrà? Chissà?
(I punti interrogativi lo assalgono e ne fanno poltiglia)


- Chiama l’ascensore.
- Ascensore!
- Ma allora sei un comico nato!
(Arriva Ascensore e fanno amicizia)

- Parker!
- Sì, dimmi.
- Mi presti una penna?
- Anche una piuma se vuoi.
- Ma no, per scrivere!
- Allora ti do una zampa di gallina.
- No, con quella scrivo male…
- Beh, deciditi.
- Dammi una cresta e facciamola finita.
- Dell’onda?
- Ma no, della testa!
- Allora vai dal parrucchiere.
- Ma quello è capace solo di lavartela, la testa…
- No, anche di tagliarla.
- Allora è un boia!
- Vacca boia!
- Vacca bue!
- Liga?
- Ligabue.
- E Caravaggio?
- Buon viaggio.
- In giro per il mondo?
- Sì, in giro.
- Allora ti do una biro.
- Quanta fatica per scrivere una cartolina…


- Voi, creature delle tenebre!
- No.
- Della luce?
- No.
- Penombra?
- Nemmeno.
- Ma allora cosa diav…
(Si stava sognando tutto)


- Guarda là!
- Ma io sono muto!
- Ah.


- Dammi l’ombrello.
- Tieni.
- Ma questa è una teiera!
- Certo.
- Ma io ti ho chiesto un ombrello!
- Lo so.


- Scacco!
(Uccide l’amico matto)


- Stappa il libro.
- Ma… cosa stai dicendo!
- E stappalo!
(Lo stappa e lo legge)
- Ora sfoglia la bottiglia.
- Ma… tu sei matto!
- E sfogliala!
(Legge anche quella)


- Dimmi, tu credi in Dio?
- Beh, sai, a volte racconta di quelle balle che non stanno né in cielo né in terra…
(Lo inquisiscono)


1 commento:

  1. Temo siano passati 15 anni. Tanti estenuanti e interminabili. Ricordi, o Guarosky, la fanciulla che giurava d'amarmi allora e che cambiò radicalmente idea dopo poche settimane, colpevilo forse anche le barzelle? Grandissima stronza! Ma nonostante l' ostracismo subito allora e l'incomprensione, anzi l'inascoltatezza che ci circondava, siamo misteriosamente ancora in piedi a marciare sventolando lo stendardo dei nostri sogni sopra i corpi dei pensieri moribondi dei nostri coetanei.

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